TRAILER

PHOTO GALLERY

  • 01
  • 02
  • 03
  • 04
  • 05
  • 06
  • 07
  • 08
  • 09
  • 10
  • 11
  • 12
  • 13
  • 14
  • 15

PRESENTATION

ORECCHIO CURIOSO

Il 2020 è stato designato dall'UNESCO anno internazionale del suono (International Year of sound IYS 2020-2021). La creazione dello spettacolo/atelier “orecchio curioso” nasce proprio da questa suggestione.

L’intraprendere questo nuovo lavoro ci ha sollevato molte curiosità intorno al mondo dell’acustico in senso lato, e delle sue possibili interpretazioni, teoriche, artistiche.
Alla fine abbiamo focalizzato l’attenzione sull’idea di creare un ambiente in cui i bambini possano ascoltare i suoni che fanno parte del loro abituale contesto acustico (carta stropicciata, matita che crea un segno sulla carta...) e anche intervenire su di essi in modo creativo. Un ambiente che, attraverso giochi e forme a loro consone, potesse sollecitare una riflessione, sebbene leggera e giocosa, nei confronti degli eventi acustici che ci circondano. Per farci “strada” abbiamo indagato ad ampio raggio su lavori e riflessioni sul suono e sull’acustico.
Siamo partiti ovviamente dal lavoro di John Cage di cui abbiamo scoperto un forse poco conosciuto “27 sounds manufactured in a kitchen”.
E ancora:
Pierre Schaeffer e il suo lavoro sulla musica concreta, che inaugurò uno dei primi modelli di manipolazione del suono per fini compositivi.
Giuseppe Chiari, sostenitore dell’interazione tra musica, linguaggio, gesto e immagine, per le sue partiture, in particolare “La mano mangia il foglio”.
Gyorgy Ligeti con il suo lavoro “Artikulation”, il cui obbiettivo è quello di creare una conversazione immaginaria tra personaggi immaginari, una sorta di lingua artificiale che ricorda, a chi lo ascolta, la lingua parlata. Cathy Berberian e la sua esecuzione di “Stripsody”.
In ultimo, ma non ultimo, Murray Schafer con la sua teoria che vuole insegnare a riappropriarci di una sensibilità nei confronti degli eventi acustici del mondo che ci circonda.

Orecchio curioso nasce quindi come un percorso fantasioso all’interno dell’ecosistema “teatro”, dove due attori musicisti saranno le guide che, attraverso piccole narrazioni e proposte di gioco, permetteranno al giovane pubblico di entrare nel mondo del suono e dell’ascolto. Dall'ascolto più attento verso i suoni che ci circondano, ai suoni che noi stessi produciamo, al suono come comunicazione. D'altronde l’ascolto suscita anche un “immaginario”, che conduce e dispiega verso altri mondi e linguaggi tutti da esplorare!
I bambini saranno quindi invitati prima ad ascoltare i suoni dell'ambiente ed in seguito a partecipare attivamente ad un grande gioco collettivo sul suono, dal suono concreto a quello amplificato, registrato, manipolato e diffuso.

Lo spettacolo/atelier è diviso in quattro parti.
I SUONI DELLE COSE I bambini saranno invitati ad ascoltare e poi a fare esperienze con i suoni che gli oggetti producono.
TEATRINO DEI SUONI Parte dedicata ad un’azione teatrale, proiezioni video e registrazione di suoni. Un ponte tra la prima e la seconda parte.
I SUONI REGISTRATI I bambini saranno invitati a fare esperienze con i suoni registrati. Attraverso delle “particolari” postazioni interattive potranno manipolare il suono e creare delle composizioni estemporanee.
LA SONORIZZAZIONE ESTEMPORANEA L’ultima parte dell’atelier sarà dedicata ad una sonorizzazione estemporanea da parte dei bambini di alcuni disegni animati proiettati, usando gli strumenti che hanno esperito durante il percorso.

(International Year of sound IYS 2020-2021)

SINOPSI

SINOPSI

I SUONI DELLE COSE
Provenienti dal retro di un siparietto di teli si odono dei suoni. Suoni quotidiani, di chi agisce per preparare qualcosa. Un attore, da dietro il sipario, infatti sta preparando i suoi oggetti di scena... Normalmente questi suoni che lui produce, li chiameremmo “rumori“: due vasi di coccio che si urtano, un nastro adesivo che si svolge, dei colpi di martello. Sarà l’ingresso del musicista Aldo a capovolgere la prospettiva... Il suo punto di vista, o meglio di ascolto, è completamente diverso, per lui tutti i suoni sono un mondo da ascoltare così come è.

Nel corso dell’atelier, Aldo ci svelerà che è lì proprio per coinvolgerci attivamente in una sua creazione visivo/sonora: la creazione di una sonorizzazione estemporanea di alcuni suoi disegni animati. Ma per fare questo ha bisogno di trovare dei suoni.

Durante la ricerca di questi suoni Aldo proporrà ai bambini varie sperimentazioni: con i suoni semplici che possiamo udire tutti i giorni, giocare a trasformarli, farli diventare un'altra cosa, giocare con l’immaginazione!

IL SUONO TRASCRITTO
Quando il sipario si alza scopriremo il secondo protagonista, Francesco. Francesco è ancora indaffarato a fare delle cose e nel fare, ovviamente, produce suoni…
Aldo, troverà interessanti i suoni del lavoro di Francesco e vorrà fissarli per poterli poi riprodurre, ma come? Forse potrebbero essere riprodotti con la voce... così Aldo si confronterà con il pubblico sulla più appropriata trascrizione del suono udito in parole, le onomatopee.
Definite le onomatopee, Aldo vorrà “suonarle” e creerà quindi uno spartito di onomatopee luminose che apparirà sugli schermi; I bambini, seguendo lo spartito luminoso, daranno voce alle onomatopee mentre Aldo dirigerà il coro.

IL SUONO DELLA CARTA
A un certo punto il coro delle onomatopee verrà interrotto da Aldo perchè distratto da un altro suono prodotto da Francesco che sta lavorando con della carta. Tra i due nascerà una breve azione, un confronto, su come sia possibile usare la carta proprio come uno strumento. Naturalmente Aldo vorrà coinvolgere i bambini in questa nuova sperimentazione e, dopo aver fornito ad alcuni di loro dei fogli di carta, proporrà vari modi di usarla (picchiettare, strofinare, appallottolare, scuotere) e per ognuno dei modi possibili chiederà cosa sembra quel suono: "questo suono a me sembra la pioggia che tamburella sull'ombrello, a voi?”

IL SUONO AMPLIFICATO
Intanto Francesco sta sperimentando come esaltare il suono di una matita che disegna su di un foglio di carta. Anche Aldo vorrà partecipare. Dalla collaborazione dei due nascerà uno strano strumento: "la tavoletta amplifica matita”. Il suono che ne uscirà verrà usato da Aldo e Francesco come una sorta di “linguaggio” attraverso il quale i due dialogheranno tra loro mettendo in evidenza la relazione che ci può essere tra stato d’animo - gesto - segno - suono.
Anche ai bambini verranno fornite delle tavolette così da utilizzare questo nuovo strumento per esprimersi.

IL TEATRINO DEI SUONI - IL SOGNO DI ALDO
A questo punto Aldo vorrà proporre a tutti un rilassante momento di ascolto, ma una volta seduto sul pavimento per ascoltare il suono delle gocce d’acqua che cadono, si addormenterà, le luci si attenueranno e delle grandi proiezioni compariranno nello spazio, avvolgendo Aldo nell’ambiente visivo di ciò che sta sognando in quel momento.
Fino a quando un suono forte e improvviso interromperà il sonno di Aldo. Al suo risveglio Aldo sarà così ispirato delle visioni che ha avuto in sogno che vorrà registrare dei suoni.

Il sogno di Aldo sarà quindi una sorta di intermezzo, un'introduzione all’utilizzo di suoni registrati e amplificati: il tema della seconda parte dell’atelier.

Sarà ancora Francesco ad offrire ad Aldo la possibilità di avere suoni interessanti: Francesco, infatti, estrae da una scatola alcuni oggetti per la coltura delle piante, semi, vasi, terriccio, forbici... e si appresta ad usarli.
Il suono “concreto” prodotto ad esempio da un seme che cade può essere registrato e riprodotto, anche a volumi sonori maggiori del suono naturale, ripetuto può creare un ritmo, oppure può essere trasformato. Così i vari suoni del lavoro di "giardinaggio" prodotti da Francesco verranno registrati da Aldo e “rinchiusi” in delle piccole scatole di cartone che Aldo consegnerà ai bambini.

I SUONI REGISTRATI - LE SCATOLINE SONORE
Sarà ora la creatività dei bambini ad esprimersi. Infatti le scatole sono dei veri e propri strumenti interattivi, aprendole, chiudendole o muovendole emetteranno dei suoni.
Aldo dirigerà le varie sperimentazioni dei bambini con i loro “strumenti” proponendo piccoli dialoghi tra “scatoline sonore”.

LA SONORIZZAZIONE ESTEMPORANEA
A conclusione di tutta la fase di creazione di strumenti e la loro sperimentazione da parte dei bambini, finalmente Aldo spiegherà il perché si trova lì con loro...
È lì proprio per creare la sonorizzazione di alcuni suoi disegni animati.
Spiegherà che a questo punto tutti gli strumenti esperiti entreranno in scena: la voce, la carta, la tavoletta amplifica matita, le scatoline sonore, ma con i tempi giusti!

Iniziano così le prove per organizzare tutti gli strumentisti. A terra, al centro della sala vengono proiettati i disegni di Aldo, prima uno alla volta per esercitarsi, poi tutti i disegni insieme come un grande spartito, un po’ strano in realtà, per esercitarsi sulle entrate e le uscite degli strumenti; infine, finalmente, l’animazione finale sonorizzata da tutti i bambini concluderà l’atelier!

CREDITS

compagnia TPO
in coproduzione
Teatro Metastasio di Prato
  • direzione artistica Francesco Gandi, Davide Venturini
  • con Aldo Gentileschi e Francesco Gandi
  • visual design Elsa Mersi
  • sound design Spartaco Cortesi
  • computer engineering Rossano Monti
  • scene Livia Cortesi
  • costumi Chiara Lanzillotta
  • organizzazione Chiara Saponari, Valentina Martini